Come ripensare l’adozione e la filiazione.

Jean-Philippe Pierron

Che cosa è un genitore? È colui che dà la vita, che nutre, che protegge, che educa. Sono definizioni giuste, ma troppo semplicistiche perché le funzioni parentali più o meno sono tutte delegate. Ciò che fa un genitore non coincide con chi lo fa. L’azione parentale interpella la sua stessa natura. Forse l’istituto dell’adozione può aiutare a vedere più chiaro. Mettendo a nudo il legame parentale, l’adozione confonde l’evidenza delle frontiere che separano il vero genitore dal falso genitore. L’affiliazione è frutto di una elezione, di una libertà che accoglie l’estraneità del figlio nell’intimità dell’amore. Non c’è nascita senza riconoscimento. Ogni nascita comporta contemporaneamente la nascita del figlio e del genitore. Come si è potuto pensare allora che il legame adottivo costituisse un legame di second’ordine, un attaccamento per difetto? Escludendo il legame biologico, l’adozione si pone forse come un ulteriore elemento negativo nella cronaca delle famiglie? Il libro discute il fondamento della paternità e della maternità e i modelli dell’attaccamento filiale e avanza il sospetto che il legame adottivo, più che un difetto, manifesti la fragilità di qualsiasi legame filiale, che richiede sempre il riconoscimento reciproco.

Città Aperta, 2006 – 156 pagine

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